Font
Evoluzione informatica del carattere tipografico, il font identifica una serie completa di caratteri alfanumerici (lettere, numeri e simboli) di uno stesso tipo, caratterizzati da stile, proporzioni e disegno grafico coerenti. Le famiglie di font sono comunemente suddivise in quattro tipologie principali: serif, caratterizzate dalla presenza di una piccola estensione alle estremità dei caratteri; sans serif, l’opposto privo di ghirigori, dette in italiano “a bastoni”; script, ispirate alla scrittura a mano e alla calligrafia; blackletter, caratteri gotici utilizzati in Europa tra il XII e il XVII secolo. Alcune famiglie di font sono particolarmente longeve, poiché le più leggibili e versatili si sono affermate nel tempo grazie alla loro adozione da parte di stampatori ed editori, e sono sopravvissute ai cambiamenti tecnologici affermandosi per la loro efficienza e bellezza (ne sono un esempio Garamond e Baskerville, dei classici dell’editoria letteraria). Altre si sono esaurite in breve tempo, spinte da tendenze estetiche o da necessità tecnologiche e di mercato transitorie. In occidente, la storia dei font (type design) nasce con la messa a punto dei caratteri mobili per la stampa negli anni Cinquanta del XV secolo, e giunge a maturazione come disciplina propria della grafica negli anni 2000, con lo sviluppo delle comunicazioni digitali e delle loro funzioni sociali. Passando per l’espansione europea del 1600, la rivoluzione industriale, la spinta innovatrice delle avanguardie del primo Novecento, fino alla transizione dalle tecnologie meccaniche a quelle digitali a partire dagli anni Ottanta. Un’evoluzione lenta e graduale, fatta di piccole variazioni e continui adattamenti. È nel corso del XX secolo che la nostra relazione con le tecnologie tipografiche si trasforma profondamente, di pari passo con la forma delle nostre interazioni sociali. I caratteri sono ovunque, dalle pagine stampate ai dispositivi mobili con cui organizziamo la nostra quotidianità. Lo studio dei caratteri tipografici richiede dunque la consapevolezza che la loro evoluzione è prima di tutto una vicenda culturale e tecnologica. La peculiarità di coinvolgere due azioni distinte – leggere e guardare – ha un ruolo fondamentale nella comunicazione, poiché il contenuto del messaggio convive con il suo essere oggetto visivo. Forma e contenuto. Risiede in questa dicotomia il potenziale del font, nella sua abilità di trasformare il significato, la tonalità, la percezione e la comprensione di un messaggio. Al termine dei volumi Ubiliber è riportata in sintesi la storia di ciascun font utilizzato.
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